Disaccordi sull’eredità

Disaccordi sull’eredità

Una seconda moglie che non vuole dividere coi figli del primo matrimonio il lascito del marito: un cliché purtroppo frequente in caso di decesso ed assenza di disposizioni testamentarie

Purtroppo, accade sempre più spesso che i legittimi eredi non si mettono d’accordo su come spartire beni mobili e/o immobili che il defunto aveva in vita. In assenza di testamento, può insorgere un conflitto, ma se prima del decesso il defunto provvede a mettere per iscritto le sue volontà più difficilmente si potrà agire in contrasto ad esse.

Laddove non vi sono specifiche disposizioni relative alla spartizione del patrimonio, ciascuno può accampare pretese a svantaggio degli altri eredi e rifiutare ad altri la propria parte, negando la propria firma. 

 

In questo caso, ci sono indicazioni sulle procedure da seguire: esistono infatti strategie legali che consentono di contrastare chi si oppone alla vendita del patrimonio. 

Di solito gli eredi non si mettono d’accordo in presenza della cosiddetta comunione ereditaria, quando cioè risultano contitolari. Sono tutti parimenti comproprietari del patrimonio che il defunto lascia e solo dopo la spartizione ciascuno acquisisce proprietà esclusiva. Se invece di giungere ad un accordo sulla divisione dei beni permane il conflitto fra le parti non resta che rivolgersi al tribunale.

Ciascun erede, secondo quel che stabilisce l’articolo 713 del Codice civile, può chiedere l’intervento dell’autorità giudiziaria. Si invia dunque la domanda di divisione giudiziale al tribunale del luogo in cui avviene la successione. Tuttavia prima che il giudice competente proceda alla divisione giudiziale deve ricorrere alla mediazione obbligatoria. Deve cioè concedere la possibilità agli eredi di trovare un accordo entro 90 giorni dalla data della richiesta di divisione giudiziale.

 

Se vuoi evitare alla tua famiglia una situazione spiacevole dopo la tua dipartita, rivolgiti a professionisti esperti che ti aiuteranno a redigere un testamento chiaro e privo di equivoci.